Quando un’azienda si accinge a selezionare una linea di abbigliamento recante il proprio brand e i propri colori distintivi, i primi – talvolta gli unici – elementi che vengono presi seriamente in considerazione sono quelli di natura estetica. Colori e presenza del brand, come già detto, ma anche linee, finiture ed eventuali accessori coordinati. La questione inerente i materiali è invece generalmente relegata nelle ultime posizioni di un’ideale ordine di priorità, e la scelta del tipo di tessuto è perlopiù subordinata a considerazioni di natura economica, prima ancora che estetica e funzionale.

Si tratta di un errore piuttosto frequente che, a posteriori, rischia di trasformarsi in un pericoloso boomerang. Il materiale tessile utilizzato per la confezione di una linea di corporate clothing, infatti, è ben lungi dall’essere un puro vezzo, avendo delle ricadute – talvolta di entità tutt’altro che trascurabile – sulle performance professionali di chi quegli indumenti li indossa nel regolare svolgimento delle proprie attività. Pertanto la scelta del materiale giusto può rivelarsi apicale ai fini del mantenimento di un adeguato standard di produttività, e persino di presentabilità, del singolo dipendente.

I titolari o manager di un’azienda non dovrebbero mai dimenticare che un dipendente che indossa un capo “griffato” con il nome, il logo e i colori della stessa è il suo primo “testimonial”, il filtro attraverso il quale il cliente, il partner in affari o il semplice avventore osserva (e implicitamente giudica) il livello di decoro e di cura del dettaglio che un management – e ovviamente i quadri operativi alle sue dipendenze – riversa nel lavoro che svolge. Pertanto, fatti salvi i criteri di funzionalità, sicurezza sul lavoro e identificazione con il brand, alla base della confezione di qualsiasi linea di corporate clothing, anche il discorso sui materiali assume una valenza non trascurabile, essendo in grado di trascinare con sé implicazioni che non dovrebbero mai essere derubricate al livello di dettagli di secondaria importanza.

Facciamo un paio di esempi pratici e di immediata comprensione. Un dipendente impiegato in mansioni che implicano un considerevole sforzo fisico necessiterà sicuramente di abiti realizzati in tessuti in grado di agevolare la traspirazione della pelle, onde evitare accumuli di sudore, soprattutto nella stagione calda. Mentre un dipendente con mansioni di contatto diretto con il pubblico e/o la clientela richiederà dei capi di vestiario che tendano a rimanere quanto più possibili privi di pieghe anche dopo ore di utilizzo; inoltre, gli stessi abiti dovranno essere in grado di non attirare e trattenere pulviscolo, peli di animali, filamenti o altre impurità naturalmente presenti nell’atmosfera.

Queste e altre variabili sono perfettamente a conoscenza di quei professionisti che operano direttamente nel settore del corporate clothing, fornendo consulenze specialistiche ai titolari di aziende intenzionati a rafforzare la rappresentazione identitaria del loro marchio attraverso la creazione di capi coordinati su misura. Affidarsi a tali professionalità è estremamente consigliato, al fine di individuare la soluzione ottimale per le esigenze di ogni singola realtà imprenditoriale o industriale, senza ricorrere a prodotti di serie che rischiano di rivelarsi delle soluzioni di compromesso neanche troppo onorevoli. Un piccolo investimento in termini di consulenza specializzata può offrire la possibilità di calibrare in maniera ottimale l’investimento più sostanzioso, quello sul design e la confezione degli abiti, tenendo conto anche dei materiali e delle esigenze che questi dovranno soddisfare. In questo modo, il cliente avrà la possibilità di scoprire che per ogni problematica esiste una pluralità di soluzioni, tutte con delle caratteristiche specifiche, potendo così scegliere quelle più affini alle sue necessità. Ad esempio, potrà imbattersi in tessuti non naturali che garantiscono lo stesso grado di traspirazione del cotone 100%, con un coefficiente di resistenza persino maggiore, utili per quelle mansioni che, oltre a un notevole sforzo fisico, richiedono movimenti del corpo energici e ripetuti, con conseguenti sollecitazioni delle fibre.

Insomma, una semplice ma qualificata consulenza aiuta a evitare equivoci, risolvere dubbi e minimizzare i rischi di investire del denaro in una commissione “sbagliata” in relazione all’uso cui il prodotto finale è destinato.