Lo sapevi che la penna a sfera alimentata dall’inchiostro tradizionale a base oleosa è ancora oggi la più diffusa sul mercato? …Che ad inventarla è stato un giornalista ungerese László József Bíró? Ecco perché in alcuni paesi è chiamata biro.

Anche se le tendenze stanno cambiando in parallelo ai cambiamenti tecnologici e all’arrivo dell’inchiostro gel che ha arricchito la gamma dei colori per scrivere, le penne a sfera sono ampiamente usate in ambiente scolastico e negli uffici.

Oltre a consentire una scrittura comoda, sicura ed economica i suoi vantaggi riguardano sicuramente la lunghezza di scrittura ( anche le penne di origine asiatica ormai hanno garanzie sulla durata), la resistenza all’acqua e la difficile cancellazione.

Tuttavia un aspetto che sicuramente ti avrà infastidito almeno una volta nella vita è affrontare i capricci di una penna biro che fa un po’ sì e un po’ no. La prima cosa che viene da fare è accanirsi sul primo foglio bianco che si trova sulla scrivania e scarabocchiare vigorosamente. Se la sfera della penna non è eccessivamente secca dovrebbe ritornare a scrivere in poco tempo. Questo metodo funziona solo se l’inchiostro raggrumato si trova proprio intorno alla sfera, altrimenti si finisce nel solito modo: cioè la penna un po’ scrive e un po’ no e i solchi sul foglio di carta superano i tratti colorati. Come secondo tentativo, puoi rimuovere la cartuccia dell’inchiostro e soffiarvi dentro una o due volte. Potrebbe esservi entrata dell’aria e questo rimedio dovrebbe avere i suoi effetti immediati.

A questo punto, se anche questo non porta a buoni risultati, si può perdere la pazienza. A me capita. Il cestino sotto la scrivania è pronto a ‘mangiarsi’ la mia penna quando una geniale alternativa mi arriva da un nostro lettore:se vedi che nella penna è presente ancora molto inchiostro anziché buttarla, attaccala con del nastro adesivo ad un termosifone caldo con la punta rivolta verso il basso. In questo modo l’inchiostro all’interno della cartuccia ritorna a contatto con la punta. Dopo 3-4 ore puoi toglierla e, provando a scrivere, vedrai che funzionerà perfettamente!”. Cribbio non ci avevo pensato! Un valido consiglio che ti invito a provare.

E te che metodi usi? …. scrivi se hai trovato soluzioni più efficaci!

Se hai un’azienda dove, invece di una, due, tre…le penne che pensi di dover cestinare sono 50-100-200 pezzi, l’unico consiglio che posso darti è quello di creare una scatola dove accumularle per poi dare spazio alla creatività e quindi al bricolage.

Non tutti hanno il tempo, la voglia e l’interesse di lasciarsi andare all’hobbistica, in tal caso contattate ambienti di volontariato, asili o parrocchie dove sicuramente le vostre penne saranno accolte a braccia aperte e trasformate in qualcosa di utile e dignitoso! Sul nostro territorio esiste anche il centro Remida che sviluppa da anni un progetto educativo e socio-culturale volto al riutilizzo di materiali di scarto in attività creative.